In questa azione viene testato il concetto di "Osservatorio marino" attraverso il potenziamento e l’integrazione dei sistemi di rilevamento già attivi nel Golfo di Napoli. L’attività programmata parte da una consolidata e pluriennale attività osservativa, corroborata da esperienze maturate attraverso la partecipazione alla rete per la ricerca ecologica a lungo termine (LTER) e ad analoghe iniziative internazionali.
La sfida principale nella costruzione dell’Osservatorio pilota in questione è il forte accento sulla componente biologica del sistema. Malgrado la complessità delle osservazioni, è infatti proprio questa componente che è al centro dei problemi più pressanti che si pongono nelle aree costiere, e che abbracciano tematiche relative alla produttività del sistema e al suo uso come risorsa, all’eutrofizzazione, allo stato ecologico (GES) e alla salute umana.
Altro aspetto innovativo del concetto di Osservatorio è quello di essere un sistema dinamico, ovvero in grado di rispondere rapidamente ad eventi non previsti. Il sito campione e' la stazione fissa LTER MareChiara (LTER-MC), posizionata 2 miglia al largo della città di Napoli (40°48.5' N; 14°15' E) su una profondità di circa 75 m. Dal 1984 in questo sito la Stazione Zoologica conduce campionamenti ed analisi sul comparto pelagico con l’obiettivo di valutare l'influenza dei fattori ambientali e biologici sulla diversità e la dinamica del plancton. I parametri rilevati includono: temperatura, salinità, ossigeno e fluorescenza, nutrienti inorganici, N e P totali, C e N particellati, pigmenti fotosintetici, abbondanza e diversità di batteri, fitoplancton, ciliati e mesozooplancton. Informazioni più dettagliate sul LTER-MC possono essere reperite alla pagina szn.macisteweb.com.
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Ubicazione della stazione fissa LTER-MC nel Golfo di Napoli. |
Oltre all'uso di tecniche consolidate, nell’Osservatorio è prevista l'implementazione delle più recenti tecniche molecolari, volte a caratterizzare tanto la biodiversità che gli aspetti funzionali dei popolamenti planctonici, e ci si avvale di risultati di attività sperimentali (in RITMARE o con altre risorse SZN). Ciò consente di verificare il potenziale di nuovi approcci, che sfruttino pienamente i risultati dei recenti sviluppi tecnologici in campo biomolecolare, nel funzionamento degli Osservatori marini.
Il modello testato nel Golfo di Napoli attraverso questa attività pilota può essere utilizzato come banco di prova ed esempio per la costruzione di una rete di Osservatori interdisciplinare, moderna ed in linea con le esigenze della società.
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Responsabile Adriana Zingone - SZN