Il "mare profondo" è il segmento dello spazio marittimo non direttamente legato alla fascia costiera, che al contempo lo influenza e ne è sostanzialmente influenzata. Per la difficoltà di accesso e per la vastità, rappresenta la più importante frontiera sia per la conoscenza scientifica che per le applicazioni industriali (www.ecord.org/enet/dsf-june2007.pdf).
Gli ambienti profondi costituiscono un complesso sistema di interazioni tra biosfera e geosfera: questi sistemi, che occupano il 95% della superficie degli oceani e l'80 % dei mari italiani, modulano il clima globale tramite la circolazione oceanica, garantiscono il futuro delle risorse marine, supportando il più grande bioma e la maggior biodiversità del pianeta ed ospitano ingenti risorse energetico-minerarie.
La ricerca in mare profondo, oltre ad applicazioni industriali dirette per la gestione delle risorse e la mitigazione dei rischi, può svolgere un forte stimolo per lo sviluppo tecnologico, in quanto le strumentazioni necessarie sono estremamente complesse (veicoli autonomi per rilievi in remoto, strumenti in grado di operare in condizioni chimico fisiche estreme, complesse reti di trasmissione dati e di controllo ambientale) e perché trovano un immediato campo di applicazione nello sfruttamento minerario (depositi minerari superficiali e idrocarburi), nella mitigazione dei rischi (reti di allerta per maremoti, ondametri, monitoraggio dei parametri ambientali) e nella pianificazione territoriale (stesa di cavi e condotte sottomarine, gestione delle attività impattanti).
Gli aspetti in cui la conoscenza e la quantificazione dei processi a fondo mare possono aumentare, attraverso uno sforzo coordinato e interdisciplinare delle scienze marine, sono stati suddivisi nei 4 WP in cui si articola sottoprogetto:
WP1 Pericolosità naturali e georisorse
WP2 Mappatura degli habitat, impatti antropici e servizi ecosistemici
WP3 Ambienti estremi profondi biodiversità e biotecnologie marine
WP4 Variabilità delle dinamiche oceanografiche, impatto sugli ecosistemi marini profondi e scenari futuri
Responsabile Francesco Latino Chiocci - CONISMA