Pianificazione dello spazio marittimo nella fascia costiera

localizzazione aree test

La fascia costiera italiana è soggetta all’impatto delle attività antropiche da oltre 2000 anni: i fattori che ne minacciano la valenza socio-economica (urbanizzazione, erosione, inquinamento, eutrofizzazione, sfruttamento non sostenibile della pesca, etc.) si inseriscono in un quadro fortemente modificato sia in modo indiretto (es. disboscamenti etruschi, romani e medioevali nei bacini di drenaggio; costruzione di dighe e bonifiche degli acquitrini costieri del secolo scorso) che diretto (deviazione dei fiumi, costruzione di argini artificiali, dragaggi), a cui si sommano gli effetti dei cambiamenti climatici, che possono determinare l’accelerazione di meccanismi di degrado come i processi erosivi e la diffusione di specie aliene.

Il Sottoprogetto 3 fornisce una serie di strumenti necessari alla pianificazione dello spazio marittimo e dell’utilizzo delle sue risorse in ambito costiero. Per approfondire la conoscenza delle dinamiche e gli elementi di fragilità del territorio costiero è innanzitutto necessario studiarne l’evoluzione con l’integrazione di dati storici (cartografie antiche) e geologici (ricostruzioni stratigrafiche per definire l'evoluzione paleoambientale e paleogeografica).

Il quadro interdisciplinare di SP3 spazia inoltre dalla geofisica alla biologia marina, dalla modellistica oceanografica alla valutazione degli impatti sotto il profilo socio-economico. A ciò si aggiunge la necessità di progettare un sistema tecnologicamente avanzato di osservazione dei processi costieri, che consideri anche il dataset acquisito dal 1996 dalle ARPA e dagli Istituti Pubblici di Ricerca (convenzione Regioni marittime – MATTM), con le attività di monitoraggio funzionali all’applicazione della Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/EC, recepita con legge 152/2006).

Sono inoltre acquisiti nuovi dati attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie per l’acquisizione di batimetrie a copertura totale, con la pianificazione di rilievi ripetuti nelle aree più dinamiche allo scopo di quantificare gli spostamenti di sedimenti. Anche grazie a questa base di dati, RITMARE può applicare metodologie integrate per ridurre le cause dei danni ambientali relativi al degrado degli ecosistemi, sviluppando tecnologie innovative di approccio ecosistemico, recupero, allerta precoce, risposta rapida.

SP3 predispone un sistema di preallarme per la gestione del rischio costiero grazie al quale viene acquisita una capacità di intervento, ed eventualmente mitigazione, in modalità risposta rapida ad eventi rilevanti, sia naturali che antropici, in ambiente costiero. Infine, SP3 perfeziona i protocolli biologici-chimici-ecotossicologici per valutare la funzionalità dell’ecosistema in relazione alla contaminazione dei sedimenti e per pianificare eventuali interventi, con particolare riferimento ai 28 Siti di Interesse Nazionale ubicati in aree costiere.

I risultati delle attività del sottoprogetto forniscono strumenti di valutazione e decisione riguardo la pianificazione, la definizione di protocolli, la gestione delle risorse, la tutela delle coste e la mitigazione dell’impatto dei cambiamenti climatici. In particolare, SP3 è in contatto con gli Enti e le Autorità preposte alla gestione della fascia costiera (anche attraverso il Forum degli Stakeholder) e sviluppa strumenti di supporto alle decisioni in grado di integrare informazioni di carattere scientifico, tecnico ed economico in grado di contribuire ad una efficace pianificazione dello spazio marittimo.

Il sottoprogetto si articola nelle seguenti attività:

  • WP1 Evoluzione, struttura morfologica e bilanci sedimentari

  • WP2 Funzionalità degli ecosistemi costieri

  • WP3 Strategie per l’osservazione di eventi

  • WP4 Modellistica Oceanografica Costiera

  • WP5 Strumenti a supporto della pianificazione dello spazio marittimo

Responsabile Roberto Zonta - ISMAR

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