WP3 - Strategie per l’osservazione di eventi

Fra i paesi dell’area euro-mediterranea, l’Italia è uno dei più esposti al rischio maremoti, al verificarsi di frane costiere e alla contaminazione, per impatto antropico, dei siti costieri.

L'obiettivo di questo Work Package è la mappatura delle infrastrutture costiere più rilevanti con particolare riferimento ai siti contaminati e soprattutto a quelli che potrebbero essere investiti da processi naturali catastrofici. Per raggiungere questo obiettivo, e più in generale nell’ottica della gestione integrata della fascia costiera, è richiesto un avanzamento nelle conoscenze attraverso un aumento delle capacità di acquisizione, elaborazione ed interpretazione di dati.

Nell'ambito delle strategie per il Rapid Response ad eventi catastrofici, sia naturali che antropici, vengono anche adottati dei modelli matematici, che attraverso la definizione di scenari rappresentano un valido metodo di indagine: essi, basandosi sulla conoscenza del sistema e delle interazioni che hanno luogo fra i diversi fattori che lo caratterizzano, permettono di simulare numerosissimi scenari e di predire gli effetti di eventuali interventi antropici o catastrofi naturali sugli ecosistemi. Numerosi eventi di tsunami hanno colpito le coste italiane: Stromboli (2002), Messina (1908), Calabria (1783), Sicilia orientale (1693), Rimini (1672), Gargano (1627). Anche in tempi storici frane di piccole dimensioni a Gioia Tauro (1977) e Stromboli (2002) hanno provocato onde alte sino a 10 m che solo per fortunate coincidenze stagionali non hanno prodotto vittime. Circa il 70% di questi eventi è generato da terremoti (con epicentro in mare o vicino alla costa) e circa il 30% da collassi gravitativi sottomarini o costieri (anche indotti da attività vulcanica).

Il WP si articola nelle seguenti attività:

  • AZ1 - Rapid environmental assessment

  • AZ2 - Valutazione probabilistica di pericolosità tsunami

  • AZ3 - Sistema di allerta rapida tsunami

Responsabile Alessio Piatanesi - INGV

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